Una delle più interessanti conferenze di Mantova Comics, per quanto ci riguarda, è stato l’incontro con i ragazzi di Bookmaker e Lateral. Un collettivo di giovani editori, autori, soprattutto sceneggiatori che negli ultimi anni ha giustamente fatto parlare di sé per l’aggressività con cui hanno dato assalto al mercato, per il loro sguardo particolare sul movimento degli artisti italiani, per la cura e la qualità del loro lavoro nel promuovere, valorizzare, dare spazio agli autori del nostro paese.

A Mantova, Bookmaker è arrivata assieme a ospiti e compagni di viaggio importanti come Alessandro Vitti, disegnatore tarantino il cui nome ci auguriamo sia già transitato dalle vostre orecchie, per aver lavorato su progetti Image oltreoceano, e il suo collega più maturo Stefano Cardoselli, che negli USA è un nome noto per le sue pubblicazioni plurime su Heavy Metal e per la sua amicizia con Kevin Eastman che non perde occasione di citarlo tra i suoi disegnatori preferiti.

Alessandro e Stefano sono la bandiera di Bookmaker e Lateral, in qualche modo: l’esempio di come i nostri talenti abbiano potenzialità e mercato notevolissimi, ma spesso debbano essere gli scout e gli editori di alti paesi a scoprirli, accoglierli, valorizzarlo. Con il rischio che la loro identità di autori italiani, la loro appartenenza alla scuola fumettisica del nostro paese passino in secondo piano, non siano più riconosciute e riconoscibili. Una fuga delle mani, non solo dei cervelli, che il fumetto italiano non può più permettersi. Riaffermare l’appartenenza, promuovere l’italianità degli artisti, proporli prima al pubblico in patria e poi, una volta fatto rumore e successo, vendere il loro talento ai mercati francesi, americani, inglesi. Ecco la mission di Bookmaker, ecco ciò che si propone di fare con i propri progetti.

Evitare che un prodotto come DMZ passi per un prodotto di scuola americana in tutto il mondo quando il suo autore è Riccardo Burchielli, o che talenti come Stefano Cardoselli non abbiano il credito che si meritano da parte del panorama italiano, che dovrebbe appuntarselo al petto come una medaglia e invece ne ignora quasi l’esistenza. Utilizzare formati che appartengono alla tradizione del nostro fumetto per promuovere e proporre prodotti di respiro internazionale, come accade ad esempio con Red Dread di Alessando Vitti, che presto avrà un’edizione francese e una statunitense per Boom! Studios. Fare in modo che la scuola rimanga riconoscibile, così da portare attenzione e, chissà, nuovo pubblico a tutto il movimento nazionale.

Per far questo in modo efficace, Bookmaker si propone di lavorare con cura maniacale, battendo le fiere e le manifestazioni del nostro paese e non solo, proponendosi direttamente al pubblico e impegnandosi sul versante social network che negli ultimi anni ha dimostrato, per alcuni generi e prodotti, di poter fare la differenza nella proposta anche di grandissime professionalità e prodotti di qualità elevata. Secondariamente, Bookmaker lancia un appello, che siamo felici di far rimbalzare sulle nostre pagine, a tutti i piccoli (e non solo piccoli) autori italiani: collaborazione, sostegno, scambio di idee, co-working sono fondamentali per riuscire nell’impresa, laddove le risorse economiche non sono molte, ma la passione e, soprattutto, il talento sono notevoli.

In bocca al lupo ai ragazzi di Bookmaker, che ringraziamo per la disponibilità e per averci dato modo di leggere il gioiellino indipendente che è Midnight Eyes Ave., che abbiamo recensito qualche mese fa. Siamo certi che ci vedrete ancora parlare di loro e, presto, con loro.