Uno degli appuntamenti Marvel più attesi del mese prossimo è indubbiamente il primo capitolo di Origins II, la seconda minisaga destinata a fare luce sulle origini di Wolverine. Il primo capitolo, una miniserie di sei numeri uscita più di dieci anni fa, ci mostrava la sua gioventù nel Canada di fine ottocento, la drammatica scoperta dei suoi poteri e la sua tragica storia d’amore con la giovane Rose, e si concludeva con la fuga del giovane James/Logan/Wolverine tra i boschi, determinato a voltare le spalle alla civiltà per vivere nelle foreste assieme a un branco di lupi, ed è esattamente da qui che la vicenda riparte.

In una lunga intervista rilasciata a Newsarama, l’artista Adam Kubert ci racconta come ha affrontato questa nuova sfida. Tra i punti salienti:

– Sono stato al Museo di Storia Naturale di New York per poter disegnare “dal vivo” orsi e lupi come si deve. Kieron (Gillen, l’autore della serie, NdR) è un mastino quando si tratta della ricerca delle fonti, e mi ha indicato un paio di punti a cui fare riferimento per trarre ispirazione, tra cui i libri di Jack London. E così mi sono guardato il film di Zanna Bianca.

– Mentre completavo il primo numero, mi sono reso conto che stavo disegnando Wolverine come l’ho sempre disegnato. Ma in questa fase lui è molto più giovane, quindi mi sono assicurato di ritoccare i volti per farlo apparire come tale. Ho anche voluto abbellirlo un po’, pensando a uno Hugh Jackman da teenager, in modo da fornire ai lettori un Wolverine giovane e affascinante.

– I lupi svolgono un ruolo importante nella prima parte di Origins II. Mi sono sforzato molto di disegnarli come si deve, per assicurarmi che non assomigliassero a dei pastori tedeschi. È bastato affidarsi a Google Immagini per essere sommersi da una valanga di immagini di lupi, e da lì sono partito.

Di seguito potete ammirare una galleria delle matite realizzate da Kubert per il primo numero della serie; il testo integrale dell’intervista è disponibile a  questo link.