Una delle opere attualmente più interessanti nel panorama d’oltralpe è Prométhée, una serie sceneggiata da Christophe Bec e giunta al suo ottavo volume. Difficilmente classificabile in un solo genere, Prométhée parte come serie catastrofica ma si evolve in una storia di fantascienza, occulto, mistero, complotti governativi e apocalissi incombenti.

All’improvviso, ogni giorno alle 13:13 in punto, un evento inspiegabile di qualche tipo (e generalmente catastrofico) colpisce l’umanità in un punto imprecisato della terra. Misteri e cataclismi si susseguono senza tregua, e le indagini che cercano di fare luce sulle catastrofi attraversano vari filoni, mutando il tenore dell’opera di volume in volume. Mentre i primi episodi esplorano l’ipotesi extraterrestre e i grandi misteri insoluti della storia dell’umanità, negli ultimi volumi, le rivelazioni più recenti finiscono per coinvolgere elementi e figure della mitologia greca. In apparenza, il “Prometeo” che dona il titolo alla storia dovrebbe essere una semplice metafora sui limiti e sulla temerarietà dell’umano che sfida il divino, ma giunto a un punto di svolta della sua opera, Bec si sente autorizzato a svelarci qualcosa in più “È una metafora, ma una metafora che assume un significato del tutto diverso nel volume 7, dove Prometeo, liberato da Ercole e poi di nuovo incatenato da Zeus, fa ritorno tra gli uomini… la domanda è: come sarà accolto stavolta?”

Com’è facile intuire la trama di Prométhée è una trama di ampio respiro e complessa, che oltre a toccare vari generi narrativi coinvolge anche un cast nutrito e variegato di personaggi, al punto che il lettore più distratto potrebbe avere difficoltà a seguire tutte le linee narrative portate avanti simultaneamente. Ma questa, spiega Bec, è una scelta voluta. “Il cast è vasto, ma è stato determinato in maniera totalmente funzionale alla storia. Molti dei protagonisti apparentemente scollegati sono destinati a incontrarsi, e in certi casi i loro destini saranno legati gli uni agli altri. Prométhée è un’immensa ragnatela, mai nessun altro lavoro mi ha mai richiesto tanto lavoro per verificare ogni aspetto, ogni dettaglio di ogni sottotrama. Fare in modo che funzioni è un’impresa da orologiaio, molto appassionante.”

Sia la portata ambiziosa della trama che i temi trattati che i meccanismi narrativi di cui l’opera fa uso non possono non far pensare a quelli che sono due grandi universi televisivi molto vicini alle atmosfere di Prométhée, vale a dire X-Files e Lost. Interrogato sulla potenziale influenza che queste storie potrebbero avere avuto su Prométhée , Bec spiega: “Di X-Files ero un grande appassionato, specialmente delle prime tre o quattro stagioni. Ma Prométhée è molto diverso in termini di risposte, le risposte principali vengono fornite in modo molto chiaro. Quando si lavora su un assunto di vasta portata come quello di Prométhée, il rischio è di deludere le aspettative con delle rivelazioni deboli, è successo sia con X-Files che con Lost. Io mi sono impegnato a fornire delle risposte, ben consapevole che ciò che conta è anche il modo di fornirle. Allo stesso tempo, ho voluto fare una scommessa nella scelta di queste risposte, tentando di fornire qualcosa di inedito a livello di risoluzione. Vedremo se funzionerà oppure no…”

I primi quattro volumi dell’opera sono stati sia sceneggiati che illustrati da Christophe Bec, ma questa formula aveva finito per allungare eccessivamente  i tempi di realizzazione. Dopo un quinto volume di transizione curato da vari illustratori, il disegnatore scelto per dare vita ai misteri di Promethée nei volumi successivi è l’italianissimo Stefano Raffaele.

Di seguito trovate il piano dell’opera comprensivo di tutti i volumi finora pubblicati; nella gallery, le copertine di tutti i volumi.

 

Volume 1.           Atlantis

Volume 2.           Blue Beam Project

Volume 3.           Exogénèse

Volume 4.           Mantique

Volume 5.           Le Sarcophage

Volume 6.           L’Arche

Volume 7.           La Théorie du 100e singe

Volume 8.           Necromanteion

 

 

Fonte: ActuaBD